COSI’ NELLA CIVILE GERMANIA I PADRONI SUPERSFRUTTANO GLI IMMIGRATI NEI LUOGHI DI LAVORO

Rapporto “Das Deutsche Institut für Menschenrechte“

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APPROFITTANO DELLA POLITICA RAZZISTA DEI PARTITI PER TOGLIERE OGNI DIRITTO AI LAVORATORI EXTRACOMUNITARI

 

 

 

 

 

… “Gli interessati denunciano stipendi molto al di sotto del salario minimo e i datori di lavoro non pagano alcun contributo sociale”, … “Una parte di loro vivono in alloggi in condizioni disumane”, … “Devono lavorare un gran numero di straordinari senza essere pagati e i datori di lavoro li trattengono con le minacce o anche con la violenza se cercano aiuto o se vogliono troncare il rapporto di lavoro”, … “Casi di sfruttamento selvaggio sono noti in alcune branche del lavoro, per esempio nel settore edilizio, nella produzione di carne, nell’assistenza o nella prostituzione”, … “per i riguardanti lo stipendio mancante comporta le seguenti conseguenze: nonostante il lavoro sia retribuito vivono alle soglie della povertà e in parte sono minacciati di diventare senzatetto e così facili prede per nuovo sfruttamento”, … “Al momento queste persone hanno minime possibilità di far rispettare i loro diritti di salario previsti dalla legge del lavoro”.

 

QUESTA POTREBBE SEMBRARE LA SITUAZIONE DI LAVORO DESCRITTA DA UN LIBRO DELL’800, O QUELLA D’OGGI IN UN PAESE SOTTOSVILUPPATO DELL’ASIA O DELL’AFRICA. INVECE NO. TUTTO CIO’ ACCADE OGGI IN GERMANIA. ED E’ IL CONTENUTO DEL RAPPORTO GOVERNATIVO “Das Deutsche Institut für Menschenrechte“[L’Istituto tedesco per i diritti delle persone] del 2018.

 

Può sembrare impossibile (… ma forse no) che questo possa accadere oggi nei Lànd tedeschi. E’ invece la realtà quotidiana. “Das Deutsche Institut für Menschenrechte“ afferma, dopo un’accurata ricerca, che questa è la situazione che nella civilissima Germania, moltissimi immigrati con le loro famiglie vivono, lontano dai nostri occhi  (distolti con arte dai media e dalla politica). E la situazione è sicuramente veritiera, anche se articoli, documentari televisivi e rapporti di specialisti sociali non fanno cenno di queste scandalose e scabrose situazioni.

I padroni sono sempre padroni, si sa, che siano in Africa o in Germania lo scopo per loro è sempre quello: guadagnare, guadagnare e ancora guadagnare. E se si presenta l’occasione di super guadagnare supersfruttando, ancora meglio.

Qui però, per ottenere questo, hanno bisogno ancora una volta della complicità dei politici, che con le loro dichiarazioni ufficiali di “società dei diritti”, “società delle parità sociali”, “società civile”, di “cultura” ecc, possano coprire la realtà di tutte le malefatte dei capitalisti a cui ne sono a servizio.

 

E il compito dei partiti opportunisti è dare addosso agli immigrati, piuttosto che difenderli, anche se nell’ambiente politico ed economico è più che noto che questi lavoratori sono essenziali in molti settori della società e che senza di loro le nazioni industriali avanzate crollerebbero. Perché al giorno d’oggi nessun giovane europeo (o tedesco) assolutamente  vorrebbe fare il muratore, o andare a lavorare nei posti più duri delle fabbriche, o fare le pulizie, o il camionista o la badante agli anziani. E il rapporto  “Das Deutsche Institut für Menschenrechte“ evidenzia bene questo aspetto: i lavori peggiori toccano agli immigrati. A milioni questa parte della classe lavoratrice è impiegata nei settori più duri.

Nell’attacco politico agli immigrati diventa chiaro che per i padroni rigonfi di guadagni si crea una situazione di supersfruttamento ideale. Si apre loro la possibilità, sotto la copertura della propaganda razzista, di rischiare al minimo nel togliere al lavoratore migrante ogni diritto. Così da pagare “stipendi molto al di sotto del salario minimo e i datori di lavoro non pagano alcun contributo sociale”, in modo che gli immigrati “devono lavorare un gran numero di straordinari non pagati e i datori di lavoro li trattengono con le minacce o anche con la violenza se cercano aiuto o se vogliono troncare il rapporto di lavoro”,… e che “Al momento queste persone hanno minime possibilità di far rispettare i loro diritti di salario previsti dalla legge del lavoro” come denuncia il sopracitato Istituto per i diritti delle persone diretto da Beate Rudolf. La conseguenza ovvia di tutto questo è che somme enormi di denaro fluiscono nelle tasche dei capitalisti mentre per i salariati immigrati ciò significa una vita “ alle soglie della povertà, in parte sono minacciati di diventare senzatetto e così facili prede per nuovo sfruttamento” [ibidem]. 

 

E la complicità dei politici con i capitalisti è tale che, non denunciando (come esplicitamente si afferma nel rapporto) i contributi sociali non pagati dai padroni per i milioni di extracomunitari alle loro dipendenze, vengono così a mancare nella società parte dei fondi per pagare le pensioni, la sanità, l’assistenza sociale, ecc. Per poi i politici (complici dei padroni) aver il coraggio di affermare che se esiste mancanza di soldi invece è perché le pensioni pagate agli ex lavoratori sono troppo alte, perchè i salari dei dipendenti sono troppo elevati, che bisogna aumentare le tasse alle famiglie, ecc. ecc.(discorsi che conosciamo molto bene).

 

SOCIETA’ INSANABILE. E’ evidente che siamo di fronte ad una società profondamente ingiusta, squilibrata. E che solo un’altra società superiore può portare l’equilibrio, la giustizia, la parità.


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