“Cosa significa essere contro il capitalismo?”

 

Oltre l’antifascismo.

 

Nei nostri paesi a forma democratica, molte organizzazioni contestatarie e radicali, alcune delle quali si definiscono marxiste, hanno nel loro programma “l’antifascismo”, cioè la lotta contro le organizzazioni fasciste. Questo contempla, nel loro concetto, anche lo scontro fisico contro i fascisti. Lo scopo di tutto questo è la convinzione che così facendo, loro, possono arginare, contenere, scongiurare, l’estendersi del fenomeno fascista.

 

 

 

 

E’ più che chiaro che queste organizzazioni contestatarie non hanno la minima idea di come funzioni il sistema capitalistico. Certamente non si rendono neanche lontanamente conto che è il padronato che sceglie la forma statale ad esso più idonea. E che ne loro, come organizzazioni ribelli, ne la massa proletaria, possono incidere minimamente nella scelta borghese di queste sovrastrutture statali.

Non si rendono conto che se adesso le formazioni fasciste sono solo e rimangono piccoli gruppi isolati non è perché i gruppetti radicali con gli scontri contro i fascisti le arginano, le contengono, le frenano, ma è solo perché al padronato lo stato fascista adesso non interessa e ritiene più idoneo,  come dominio sul proletariato, la forma statale democratica. Ma se un domani i ricchi ritenessero necessario per il proseguo dei loro affari (come è successo con Hitler, Mussolini, Franco, Pinochet, ecc.) di rimettere in voga il fascismo, nulla li potrebbe fermare, e hanno tutti gli strumenti necessari – giornali, tv, clero, economisti, intellettuali, professori, 

ecc. per convincere la popolazione che questo è la cosa migliore e gonfiare a dismisura queste piccole organizzazioni fasciste fino a portarle al potere.

Lo scopo della lotta comunista dei bolscevichi con Lenin non era quella di abbattere la forma reazionaria e a metà feudale zarista che in quel momento imperava in Russia (come invece era nel programma dei menscevichi), ma era quella di abbattere direttamente il capitalismo per l’instaurazione di un governo proletario rivoluzionario, come prima tappa verso l’abbattimento del sistema capitalistico generale. 

 

La lotta dei comunisti oggi come ieri è quindi direttamente contro il capitalismo per arrivare ad una società senza classi, non per scegliere la forma statale borghese che sembra meno “cattiva” come appare quella democratica. La lotta comunista è e sarà sempre quindi, chiaramente e inesorabilmente: “OLTRE L’ANTIFASCISMO, CONTRO IL CAPITALISMO in tutte le sue forme democratiche e del falso socialismo, PER UNA SOCIETA’ SUPERIORE”!


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