TRUMP VUOLE INDEBOLIRE L’IMPERIALISMO CINESE IN ASCESA

 

- GUERRA DEI DAZI USA CONTRO LA CINA -

 

L’imperialismo cinese è destinato a diventare la 1° potenza mondiale. Non manca molto ancora, solo una manciata di anni. E naturalmente, com’è di norma nel sistema capitalista comincia già a far sentire la sua presenza imperialista sui mercati internazionali. Con la ormai famosa “Nuova via della seta” le imprese cinesi a capitalismo di stato con un salto di qualità tecnologico notevole, si apprestano ora ad esportare non più semplici manufatti (vestiario, scarpe, suppellettili, tv, frigoriferi, ecc.) come nei decenni precedenti, ma impianti industriali, alta tecnologia, aeroporti, dighe, treni ad alta velocità, armi sofisticate, nelle nazioni di mezzo mondo, ossia nei paesi asiatici, paesi africani, e anche in alcuni paesi europei.

L’imperialismo cinese è destinato a diventare la 1° potenza mondiale. Non manca molto ancora, solo una manciata di anni. E naturalmente, com’è di norma nel sistema capitalista comincia già a far sentire la sua presenza imperialista sui mercati internazionali. Con la ormai famosa “Nuova via della seta” le imprese cinesi a capitalismo di stato con un salto di qualità tecnologico notevole, si apprestano ora ad esportare non più semplici manufatti (vestiario, scarpe, suppellettili, tv, frigoriferi, ecc.) come nei decenni precedenti, ma impianti industriali, alta tecnologia, aeroporti, dighe, treni ad alta velocità, armi sofisticate, nelle nazioni di mezzo mondo, ossia nei paesi asiatici, paesi africani, e anche in alcuni paesi europei.

Ma ovviamente in governo dell’imperialismo cinese non è che resti a guardare, rimanga immobile e subisca passivamente l’iniziativa aggressiva del potente concorrente del nord America. Anche all’imperialismo cinese non mancano le “armi” commerciali per rispondere all’attacco Usa. Probabilmente i vertici di Pechino avevano già calcolato l’eventuale reazione delle borghesie occidentali al tempo che avevano impostato e poi attuato la “Nuova via della seta”.

Quattro ( 4 ) possono essere le misure con cui Pechino può reagire per contrastare Washington: 1°- l’innalzamento a loro volta dei dazi sui prodotti americani venduti in Cina, che è già stato fatto. 2°- svalutazione della propria moneta cinese (lo Yuan),

 anche questo già usato nel giugno dell’anno scorso e nell’aprile-maggio di quest’anno. Ma questa misura non può però essere ripetuta troppe volte, perché una svalutazione monetaria troppo forte farebbe scappare sui mercati internazionali i compratori di riserve monetarie in Yuan. 3°- detassazione alle imprese in Cina le cui merci in America vengono colpite dal rialzo dei tassi, per compensarne le perdite. Di questo non abbiamo notizia, ma siamo certi che viene usato. 4°- vendita dei Titoli di Stato americani (titoli del Debito Pubblico americano) di cui il governo imperialista cinese ne è il più grande possessore al mondo.

La vendita dei Titoli del Debito americano è “l’arma” più efficacepiù letale in mano ai cinesi contro Washington, può far crollare l’economia Usa. Pechino ne è consapevole e come “segnale” di reazione ai dazi Usa ha già disertato le ultime aste di vendita dei Titoli di Stato americani (come riportano i giornali italiani) e ha già cominciato anche a vendere qualcosa di quelli che ne è in possesso. Poca cosa, per ora, ma sempre un “segnale” per gli americani di cosa a loro potrebbe accadere se i cinesi volessero reagire fino in fondo. Se questo accadesse, e cioè che Pechino cominciasse a vendere in massa i Titoli del Debito pubblico americano in sua possesso, significherebbe, come detto, veramente un mare di guai per l’economia statunitense.     

Si può concludere affermando che l’attuale “guerra commerciale” USA-Cina del tutto aperta è assolutamente imprevedibile, e potrebbe anche riservare sorprese, evolversi in inaspettati tragici eventi. Non sarebbe la prima volta nel corso storico capitalistico.


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