LA GRANDE ECOLOGICA GERMANIA ESPORTA IMMONDIZIA ILLEGALE IN POLONIA?

 

- CONTINUI INQUINAMENTI NASCOSTI-

 

PRIMA LA TRUFFA DELLA VOLKSWAGEN BECCATA A MANIPOLARE I GAS DI SCARICO CREANDO INQUINAMENTO IN MEZZO MONDO, ADESSO LE DITTE ADDETTE ALLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SOTTO SOSPETTO DI IMBROGLIO. QUANTE ALTRE TRUFFE ECOLOGICHE ESISTERANNO CHE NOI NON CONOSCIAMO?

 

I ragazzi delle proteste ecologiche del “Fridays for Future” sono impegnati ogni venerdì a protestare contro l“inquinamento globale”.  Ma questi ragazzi hanno sott’occhio, controllano in Germania, nella loro nazione, quello che succede nel settore dell’immondizia?

Stando ai media nazionali sembra proprio che anche nell’ecologica Germania non tutto funzioni come si deve in questo settore e che lo smaltimento rifiuti tedesco contribuisca non poco al degrado e all’inquinamento in una parte dell’est Europa.

Come detto, dopo il noto caso Volkswagen, dove la grande ditta tedesca è stata beccata a manipolare i gas di scarico delle proprie automobili vendute in mezzo mondo influendo così nell’aumento del gas serra atmosferico, adesso sono le imprese tedesche inerenti lo smaltimento rifiuti sospettate di imbroglio nell’eliminazione della spazzatura.

Quante altre truffe ecologiche esisteranno in Germania di cui noi non ne conosciamo l’esistenza?

Riguardante il dubbio di frode sulle ditte tedesche smaltitrici, il Tagesschau del 29 agosto riporta che il caso è partito dall’incendio di un deposito all’aperto di immondizia a Lòdz in Polonia, al quale ne è seguita un’indagine giudiziaria, in cui è emerso che una parte di spazzatura era illegale e proveniva dalla Germania.

Le indagini sono tutt’ora in corso, ma il Tagesschau ritiene che il dolo delle ditte tedesche possa essere possibile, visto che il costo dello smaltimento rifiuti in Germania costa 200 euro a tonnellata e viene bruciato, 

mentre in Polonia costa dai 75 ai 80 euro e dove spesso le discariche sono a cielo aperto. Quindi le ditte tedesche di smaltimento avrebbero un forte interesse di guadagno ad esportare illegalmente l’immondizia nella vicina Polonia.

Ma le discariche a cielo aperto aumentano l’inquinamento delle falde acquifere, questo è il problema.

Ma non solo. Prosegue il Tagesschau spiegando che le autorità polacche hanno denunciato negli ultimi anni un forte aumento degli incendi nei depositi di rifiuti a cielo aperto polacchi. La conclusione è che si presuppone che i depositi rifiuti, quando troppo pieni, vengano bruciati di proposito dai proprietari, così da risparmiare le spese di incenerimento dei rifiuti stessi.  

Cosicchè oltre a l’inquinamento delle falde, con questi incendi si sviluppa anche inquinamento atmosferico, causato da sostanze illegali volatili, alcune delle quali ritenute anche dannose.

Perciò i ragazzi-studenti dei “venerdì ecologici per il futuro” che vogliono migliorare il mondo si trovano ora non solo a lottare contro le forti emissioni di CO2 in Usa e in Cina, contro la deforestazione in Brasile, Colombia e Indonesia, contro l’uccisione delle Balene del Giappone, contro l’abuso dei fertilizzanti tossici in India e Australia o contro il problema smaltimento liquami in Russia, ma anche contro il degrado ambientale causato proprio in casa propria, in Germania. Alla fine, è evidente, il problema è senza dubbio enorme e insormontabile, e più ci si addentra dentro e più ne escono cose incresciose.

In pratica i volenterosi e ammirevoli giovani studenti-ecologisti si trovano a lottare contro un degrado ambientale universale incontrollabile, che esce da tutti i pori della società, causa gli interessi e i profitti (come spiega anche l’articolo del Tagesschau). Un compito impossibile quindi per il “Fridays for Future”.

A nostro parere marxista, visto che questi giovani dei “venerdì” si dichiarano determinati a combattere il problema “fin dalle radici”, per essere veramente incisivi farebbero bene a trasformare i “venerdì ecologici” in “venerdì contro il capitalismo” che è l’inesorabile causa dell’inquinamento. E associarsi all’organizzazione rivoluzionaria, la sola che può condurre ad una società superiore, senza più capitalismo.


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