Venti di recessione economica: LA BUNDESBANK NE APPROFITTA SUBITO PER RICHIEDERE L’INNALZAMENTO DELLA PENSIONE A 69 ANNI

 

LA BUNDESBANK SI ATTIVA PERCHE’ LE CONSEGUENZE DELLA IPOTETICA PROSSIMA CRISI ECONOMICA SIANO PAGATE NON DAI RICCHI CAPITALISTI MA DAI LAVORATORI

 

I ricchi diventano sempre più ricchi, le statistiche lo riportano costantemente. Ma certo questa grave e non tollerabile ingiustizia sociale alla capitalistica Bundesbank non interessa, anzi ne è compiaciuta. E si attiva perché i ricchi diventino ancora più ricchi, e che siano invece i lavoratori nelle loro condizioni di vita e lavoro a peggiorare.

Prendendo a pretesto i problemi che una ipotetica prossima crisi economica può portare, indica con forza che l’età pensionabile venga innalzata a 69 anni. In sostanza spinge perché ancora una volta la crisi venga pagata  dai lavoratori anziché dai ricchi padroni.

La scusa per questo ennesimo peggioramento da imporre alla classe lavoratrice è la stessa musica che in concerto tutti i governi europei da tempo stanno suonando: “L’aspettativa di vita si allunga, perciò la Bundesbank vuole corrispettivamente che i lavoratori dipendenti vadano in pensione più tardi”  titola “Der Spiegel” il 21 ott. 2019.

Che l’aspettativa di vita in Germania si stia innalzando è una falsità, è solo un pretesto, perché non corrisponde assolutamente a verità . Infatti come tutte le fonti riportano, il livello di durata di vita media in Germania è fermo da 20’anni, vale a dire che dagli 82,5 anni di vita media registrati all’inizio del 2000 si è passati agli  83 di oggi.

 

 

Ovviamente alla Bundesbank questi importanti rilevamenti non interessano, è tutta protesa contro i lavoratori. Per la capitalistica banca centrale tedesca, anche se nella società esistono capitalisti nullafacenti possessori di enormi capitali, devono essere sempre i lavoratori a soffrire e pagare. Per la speculativa banca è uno spreco che i lavoratori dopo una vita di lavoro, duro e intensivo, abbiano il diritto di andare in pensione 

per godersi un po’ di vita e di rilassarsi. Per la banca i lavoratori dipendenti devono essere sfruttati fino all’osso, finchè raggiunti i 70anni stremati, non abbiano neanche più la forza di stare in piedi.

La grande banca poi per dar forza alla sua richiesta di peggioramento aggiunge l’altro grande appiglio che tutti i governi riportano: visto il (presunto) allungamento medio di tempo di vita (presunto perchè appunto non esiste) questo si tradurrebbe in un allungamento del periodo di godimento della pensione, e questo comporta un costo maggiore per le finanze dello stato.

Se così è, E’ QUI CHE GLI STRARICCHI CAPITALISTI DEVONO PAGARE  è la nostra affermazione.

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LA CAUSA DELLA CRISI

Ritornando alla possibile crisi che starebbe per giungere (crisi di cui ovviamente i lavoratori non hanno assolutamente niente a che fare), stando ai rilevamenti economici i motivi risiederebbero nella recente guerra commerciale che Trump ha intrapreso contro Cina, Russia e Iran, con le note sanzioni e dazi imposti a mezzo mondo, causando ritorsioni e controreazioni dei paesi colpiti. Uno scontro tra borghesie appunto, è chiaro.

E l’imposizione dell’innalzamento dei dazi Usa alle merci europee sta avendo ripercussioni negative sui mercati interni europei soprattutto in Germania, dove la metà delle sue esportazioni vanno in America, a fronte per es. della Gran Bretagna che esporta verso gli Usa solo un 30%.

Questo ricatto dei dazi, come previsto da Trump, sta causando una contrazione del PIL tedesco, spingendo l’economia di Berlino in fase recessiva.  A fronte di questo quindi, sorgono previsioni di una crisi che starebbe per arrivare.

I capitalisti sfruttano sempre le crisi provocate dal sistema per avvantaggiarsi e colpire i lavoratori e i giovani.

 

E’ un classico: per loro le crisi sono occasioni per togliere alla classe lavoratrice dei diritti, così da poterne trarre ancora ulterior guadagno.


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