AUMENTA LA PRESENZA MILITARE DELL’ IMPERIALISMO TEDESCO

 

I FORTI INTERESSI CAPITALISTICI DI BANCHE E IMPRESE SPINGONO ANCHE IL GOVERNO TEDESCO AD ESPANDERE L’INTERVENTO MILITARE ESTERO.

 

E si, questa è la realtà. I tedeschi ritengono la Germania sia un paese pacifico, di cultura, antiguarrafondaio, esportatore di concetti democratici, di pace, umanitari e di tolleranza …  perché questo è quanto i politici e i media propagandano all’interno della nazione. 

Ma esiste poi la vera realtà. E la realtà è che anche la cosiddetta “pacifica e acculturata Germania” è un paese capitalistico, ma non solo, è anche un paese imperialista. Imperialista significa che anche le banche e le multinazionali tedesche hanno zone di succulenti affari in diversi paesi esteri. Affari che ai grandi capitalisti tedeschi portano enormi profitti, che non vogliono assolutamente perdere (come qualsiasi capitalista).  

E se per tenersi questi abbondanti e lucrosi affari significa muovere l’esercito fuori nazione e addirittura muovere guerra, come il passato dimostra, anche per i capitalisti tedeschi non esiste problema. Questa è la realtà anche per la “apparente tranquilla Germania”. La realtà di sempre.

Naturalmente - come di continuo dimostriamo - com’è prassi in queste situazioni di intervento militare estero, la stampa e i politici di ogni nazione per non irretire la popolazione che quotidianamente viene sfruttata ed è contro le guerre, giustificano il loro orrendo comportamento delle missioni militari estere sempre come “difesa per la pace” “salvaguardia della democrazia” “missioni umanitarie”, contro “spietati nemici fanatici” che vogliono rovinare il mondo. Mai la stampa specifica che invece le zone di intervento militare all’estero sono luoghi dove i capitalisti ne vedono grandi interessi economici con grandi guadagni, e se li vogliono tener stretti contro i concorrenti. 

E’ proprio prassi che in queste situazioni gli interessi imprenditoriali e bancari non vengano mai citati ne divulgati. I capitalisti devono rimanere sempre nell’ombra e dietro le quinte dirigere i politici.

Quindi anche la borghesia tedesca con i suoi governi si muove in questa direzione.

Le ultime notizie riportano come la Grosse Koalition abbia in programma la promozione di due nuove “missioni” estere, una in Africa e una in Asia, per rafforzare la sua presenza militare sul pianeta. Per la prima in Africa così viene riportato 

dal portale SPIEGEL Online del 15 nov: “La Francia ha richiesto alla Germania - secondo informazioni SPIEGEL – di partecipare alla costituzione di una nuova unità di comando in Mali. Nel corso della missione “Tacouba” (sciabola) prevista per l’anno corrente, verranno addestrate forze speciali del Mali” ma aggiunge poi SPIGEL: “ … Questo cosiddetto “tutoraggio” [formazione di militari in Mali n.d.r.] viene considerato come il più pericoloso delle missioni di addestramento fin’ora condotte dall’esercito tedesco”. Quindi la Bundeswehr in Africa, oltre ad essere presente in Sudan, Sudsudan, Marocco, Gibuti e già in Mali (fonte Bundeswehr) rafforza ora ancor di più la sua presenza in Mali.  

Riguardante invece l’altra “missione” in Asia, continua SPIEGEL Online: “E’ in trattativa il piano per mandare una nave Fregata tedesca nel Mar Cinese del Sud o nella fascia dei 180 km di mare che dividono Taiwan dalla terra ferma cinese … La missione è parte del controllo sulle sanzioni imposte alla Cina, ma anche un segnale per essa”. Perciò anche in Asia, dopo essere presente militarmente in Afghanistan, Siria, Iraq e Libano (sempre fonte Bundeswehr) l’imperialismo tedesco si intromette ora con l’esercito anche contro la Cina.

Quindi senza tanta pubblicità, anche i capitalisti tedeschi espandono la loro presenza militare sul globo. Ed è naturale, come gli altri imperialismi dimostrano, che se sarà necessario useranno anche le armi per “difendere gli interessi tedeschi nel mondo“ cioè gli interessi capitalisti che i grandi gruppi economici speculativi tedeschi in queste aree hanno.

Uno stato capitalistico “pacifico” senza guerre, come molti auspicherebbero, non è possibile, non può esistere in questa società basata sul guadagno. E’ la furiosa concorrenza per i profitti che porta i capitalisti a scontrarsi economicamente, finanziariamente, ma anche militarmente. 


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