LA TATTICA “RAZZISTA” e la TATTICA “PROGRESSISTA” - Due tattiche diverse per coinvolgere, manipolare le masse lavoratrici.

 

COME AGISCONO I POLITICI PER TENER SOTTO CONTROLLO I LAVORATORI ?

 

I POLITICI AL SERVIZIO DEI CAPITALISTI USANO METODI DIVERSI PER RACCOGLIERE LA SIMPATIA DELLE MASSE E POI DIRIGERLE NELL’INTERESSE DELLA FINANZA E DEGLI INDUSTRIALI.

 

Come ha fatto il “razzista” Trump a raccogliere 72 milioni di voti, il più grande risultato dei repubblicani nella loro storia?

       25 novembre 2020

 

Trump per poter ottenere questo dalla sua campagna elettorale del “Make America Great Again” anche in questo 2020 ha toccato parecchi tasti sensibili alla mentalità americana, alcuni dei quali basati sulla paura. Vediamoli: - dalla difesa del posto del lavoro a fronte dell’arrivo degli immigrati, al fatto che la sua Amministrazione ha garantito l’ordine pubblico anche grazie il permesso della vendita delle armi e incentivando i gruppi radicali di destra – dichiarando che se arrivasse una nuova amministrazione liberale come quella di Biden, il paese cadrebbe nelle mani dei comunisti favorendo i disordini sociali e le proteste come quelle di Boston – che grazie alla sua gestione politica l’America ha goduto di un boom economico interrotto solo dalla pandemia Covid – che la sua Amministrazione può vantare di non aver provocato nessuna guerra, ma si sta addirittura sganciando dalla guerra in Siria e ritirando dalla Germania e dalla guerra in Afghanistan e Somalia – che attraverso i dazi doganali e le dure sanzioni ha spinto i concorrenti Cina, Russia, Iran, Venezuela, sulla difensiva facendo “grande l’America” coalizzando più strettamente ad essa gli alleati europei e il Giappone i quali su spinta USA a fronte del pericolo “Cina” si stanno sempre più armando rafforzando la NATO e l’alleanza occidentale.

Queste in sostanza le argomentazioni “forti” usate da Trump per poter vincere le elezioni.

 

Ma Biden con il suo staff e spalleggiato consistentemente dall’ex presidente Obama ha raccolto più voti di Trump: ben 77 milioni. Un record nella storia americana.

Biden si presenta invece con una proposta “progressista” rispetto a Trump.

Qui l’argomento forte usato, ovviamente, che poi è stato determinante per la vittoria, è stata la denuncia della gestione catastrofica di Trump sulla pandemia Covid e relativo sfascio dell’Obamacare sanitario.  250.000 morti in Usa non sono pochi se paragonati alle 4.600 vittime del concorrente Cina che vanta 1 miliardo e 300 milioni abitanti (gli USA 360 Milioni). Quindi un errore madornale e imperdonabile da parte di Trump che alla fine gli è costato la Presidenza. A questa accusa si sono aggiunti poi gli argomenti tipici di critica della gestione Trump: aver favorito in tutti i modi il razzismo fomentando l’odio verso le minoranze sociali e favorendo le discriminazioni razziali - una politica dura contro gli immigrati fini al punto di voler costruire il famoso muro con il Messico - aver favorito la polizia nei suoi eccessi di repressione di “legge e ordine” incoraggiando addirittura i gruppuscoli di estrema destra diretti discendenti del disciolto movimento fuorilegge Klu Klux Klan con lo scopo di causare intenzionalmente per reazione i noti disordini di proteste sociali (tra cui Boston) - di favorire il disastro ambientale dato il ritirato dall’Accordo di Parigi sul Clima - ai livelli più alti, anche militari, viene accusato di perseguire non l’unità sociale del paese, ma cinicamente la divisione sociale, razziale, ecc. In politica estera Trump lo si incolpa di essere troppo duro contro Cina, Russia e loro alleati (Iran, Venezuela, ecc.) Ma non solo, di essere anche troppo brutale 

 

 

rispetto ai partner europei, portando l’America a non essere più “grande”, ma spingendola “all’isolazionismo”. Per Biden-Obama gli USA hanno bisogno invece di “collaborazione” sia con i partner europei che con i concorrenti-avversari Cina, Russia, Iran, ecc. 

 

Come si nota: due politiche che sembrano diametralmente opposte. In realtà, come riportato nel titolo, due diverse tattiche tipiche borghesi, molto ben sperimentate dai politici di tutto il mondo. Tattiche usate per raccogliere le “sensibilità”, cioè gli orientamenti politici della popolazione, per poter vincere le elezioni, e poi portare le masse a sostegno degli interessi dei capitalisti, sia sul piano interno che nella concorrenza per l’accaparramento dei mercati esteri.

Per i capitalisti dominanti è del tutto secondario che un presidente (o un governo) che vince le elezioni usi poi nel suo corso la tattica  “razzista” o quella “progressista”. Per i dominanti fondamentale è che nella nazione, grazie alle diverse tattiche politiche usate dai politici, le masse siano relativamente soddisfatte, tranquille, in modo che lo sfruttamento possa proseguire senza interruzione e che essi possano guadagnare al massimo e pagare meno tasse possibili.

Perché il ruolo dei vari presidenti o governi che si alternano all’esecutivo (nel caso americano, repubblicani o democratici) oltre che garantire il dominio borghese, è anche coprire le sporche corruzioni e il malaffare continuo di industriali e finanzieri, e, non secondario, creare il sostegno sociale ai capitalisti nelle loro porcherie e guerre in giro per il mondo. 

Infatti il vincitore Biden, che, come riportato in precedenti articoli, ha un passato di guerre come vicepresidente nell’Amministrazione Obama, ha già annunciato che - in linea con il suo predecessore “razzista Trump” - il problema principale per gli interessi americani nel mondo rimane – e sarà - sempre la Cina, e che prenderà tutte le misure necessarie al caso.

 

E possiamo certamente ripetere che la sua politica “progressista” all’interno della nazione, di accoglienza degli immigrati, di integrazione sociale delle minoranze, di unità nazionale, lotta al degrado ambientale, ecc. non dovrà ostacolare gli interessi industriali e finanziari americani, ma anzi, tutto sarà indirizzato per agevolarli. Quindi molte di queste enunciazioni “progressiste” saranno di sicuro “molto fumo e poco arrosto” come sempre succede, con la tattica sperimentata di portare solo miglioramenti minimali, tanto da far vedere che fa qualcosa. Di questo, come esperti ne siamo più che sicuri. Ribadendo che non c’è da farsi illusioni con la politica borghese.

 

Perché lo scopo fondamentale del “progressista” Biden (così come per il suo predecessore “razzista” Trump) è quello di portare le masse proletarie sfruttate ad accettare il sistema. Un sistema corrotto, pieno di ingiustizie, contraddizioni e problematiche. Affinchè le masse non reagiscano contro di esso.


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