Analisi di futura situazione rivoluzionaria: SENZA RIVOLUZIONE EUROPEA LA RIVOLUZIONE ITALIANA SARA’ DESTINATA A FALLIRE.

QUI BERLINO:  DIBATTITO SULLO SVILUPPO DEL LENINISMO IN EUROPA  

 

IL NECESSARIO SVILUPPO DEL LENINISMO IN EUROPA: 

RICHIAMARE IL PARTITO ALLE SUE RESPONSABILITA’. 

 

Noi leninisti , stiamo tutti lavorando per la rivoluzione internazionale. E’ chiaro.  

Nel prossimo momento rivoluzionario, cioè quando l’economia capitalistica a livello mondiale crollerà, causando crisi immani con enorme distruzione di fabbriche, causando guerre, fame, disperazione, ecc. e le masse salariate esasperate reagiranno contro i capitalisti, si aprirà una nuova fase di rivoluzioni proletarie. In questa fase il compito dei partiti rivoluzionari sarà di guidare le masse proletarie disperate alla conquista del potere.

                 07 settembre 2020      ( aggiornato al 28 febbraio 2021 )

 

Nella futura situazione catastrofica-rivoluzionaria l’Italia potrà essere un territorio da dove la rivoluzione internazionale potrà partire per poi espandersi in tutta Europa e successivamente  su tutto il pianeta.

E’ nel nostro genoma leninista il concetto però che la futura rivoluzione potrà estendersi a livello internazionale solo se organizzazioni rivoluzionarie saranno presenti nei vari territori nazionali. Altrimenti diventa impossibile. Queste organizzazioni devono essere composte da rivoluzionari esperti e competenti. E nel momento catastrofico-rivoluzionario dovranno essere sufficientemente estese su un territorio nazionale per poter far si che le rivolte delle masse possano trovare una guida estesa per giungere al potere.

Ora, se nel futuro ciclo rivoluzionario, l’organizzazione rivoluzionaria sarà presente e  sufficientemente estesa solo sul territorio italiano, va da se, che non si può pensare ad una rivoluzione internazionale. Ma nemmeno ad una rivoluzione europea. In altre parole, se i presupposti rimarranno come gli attuali, con la presenza del partito leninista limitata solo sul suolo italiano, per logica, nel futuro ciclo rivoluzionario, la rivoluzione avverrà solo nell’area dove l’organizzazione rivoluzionaria sarà presente, cioè nella penisola italiana.

E’ su questi presupposti che oggi come leninisti rivoluzionari dobbiamo ragionare.  

 

FUTURA RIVOLUZIONE E CONTRORIVOLUZIONE IN ITALIA

Presupponendo che certamente la rivoluzione nel prossimo momento catastrofico-rivoluzionario avvenga in Italia, una volta preso il potere, che situazione si troverà ad affrontare l’avvenuta rivoluzione in Italia?

Ovviamente tutte le borghesie si mobiliteranno per sopprimerla. Ed ecco che la rivoluzione in Italia si troverà in una situazione dove l’esercito l’europeo si attiverà per abbatterla. Ma non solo. Potrebbe anche succedere che la rivoluzione partita dall’Italia si trovi di fronte militarmente anche la NATO come esercito che velocemente la vorrà  spazzar via. Significa che i rivoluzionari italiani si troveranno a combattere non solo contro le armate europee, ma anche contro quelle americane, canadesi e assieme loro forse anche gli alleati giapponesi, messicani e chissà quant’altri. Perciò, realisticamente, la futura rivoluzione in Italia non avrà nessuna speranza di poter porre una lunga resistenza.

 

RIVOLUZIONE EUROPEA  

Tutt’altra situazione si presenterebbe se l’organizzazione rivoluzionaria leninista nel futuro momento catastrofico-rivoluzionario fosse già presente sufficientemente su tutto il suolo europeo, o perlomeno in alcuni stati fondamentali di esso, come Francia e Germania. Ecco che allora lo scenario si capovolgerebbe, a favore dei rivoluzionari.  

Si perché, con l’organizzazione rivoluzionaria estesa su tutto il suolo europeo (o quasi) ecco che nel futuro ciclo di rivoluzioni, la rivoluzione internazionale partendo dal territorio italiano si propagherebbe velocemente in tutta Europa, e per i capitalisti diverrebbe estremamente difficile (non impossibile, ma sicuramente molto difficile) su tale immensità territoriale poterla reprimere, soffocare.

 

TUTTO CHIARO, TUTTO LOGICO.

Il problema è, come detto, che manca l’organizzazione rivoluzionaria estesa su tutto il suolo europeo.

E’ Lotta Comunista l’unica organizzazione rivoluzionaria con posizioni giuste, corrette (che tiene ben ferme e salde) che è riuscita a diffondersi sufficientemente in una nazione. Però come sappiamo, solo sul suolo italiano. Sul resto d’Europa le organizzazioni rivoluzionarie sono totalmente assenti.  E non saranno certo il piccolo circolo di Parigi collegato a Lotta Comunista, sorto 20anni fa e da allora fermo, e neanche quello di Atene di L.C, sorto 30 anni fa e anche quello da allora fermo, che domani nel futuro ciclo di rivoluzioni, potranno guidare le enormi masse proletarie francesi e greche alla rivoluzione. E naturalmente neppure i piccoli nuclei di L.C. a Valencia e a San Pietroburgo.

Quindi è da prender atto che, escludendo l’Italia, la presenza rivoluzionaria nel resto d’Europa è equivalente a ZERO (e le dirigenze di Lotta realisticamente dovrebbero render noto questo agli attivisti). 

Questi piccoli circoli o nuclei esteri di Lotta Comunista fermi da decenni, confermano purtroppo come la grande organizzazione leninista italiana non abbia un metodo organizzativo di espansione fuori Italia che funzioni.

Perciò gli attivisti di Lotta Comunista che tanto si impegnano quotidianamente per la futura  rivoluzione europea, si devono render ben conto, aver ben chiaro, che il loro quotidiano super

attivismo internazionalista in Italia, tutto il loro super lavoro, non sta dando (e non darà) nessun sbocco oltre i confini italiani. E che rimanendo così, dovranno mentalmente afferrare il concetto, rimanendo isolati, che nel futuro catastrofico momento rivoluzionario nessun altro proletariato, ma proprio nessun altro, verrà in aiuto della rivoluzione italiana. Essendo, com’è logico, che verranno a mancare le avanguardie europee che potranno guidare le altre rivoluzioni europee.

 

OGGI QUINDI L’ESPANSIONE DEL PARTITO ALL’ESTERO SI PONE COME QUESTIONE PRIORITARIA ! ASSOLUTAMENTE DA NON PRENDERE SOTTOGAMBA!

 

E’ LA SFIDA EUROPEA DI NOI LENINISTI.

 

Il problema è che le dirigenze di Lotta Comunista negano esista un problema di “allargamento del partito leninista all’estero, sul suolo europeo”. Affermano invece che “tutto funziona bene”. Anche di fronte all’evidente fallimento, all’evidente non funzionamento del metodo impiegato a Parigi, Atene, Valencia, ecc. i vertici continuano a sostenere che il “metodo di espansione leninista italiano sta funzionando e può funzionare benissimo anche all’estero”.

Ma mentre tra la base di L:C. a sempre più attivisti aumentano i dubbi e diventa sempre più  chiaro l’insuccesso del radicamento fuori Italia (almeno così ci scrivono i compagni dei circoli) sembra siano solo le dirigenze di Lotta a non accorgersi de problema (o forse lo rifiutano) ( sta 

accadendo in Lotta forse la storia del “Re nudo”?). Perciò i vertici si oppongono categoricamente all’uso, alla sperimentazione di altri sistemi.    

Preferiscono insistere invece con forza sul concetto “rafforzarsi in Italia per rafforzarsi in 

Europa”. Cioè il partito si deve rafforzare sempre più in Italia in modo da attirare “avanguardie” di altre nazioni, le quali, vista la forte espansione, si rivolgano a Lotta Comunista.

Un’illusione, come abbiamo già avuto modo di scrivere e come la realtà quotidiana da decenni conferma. Un’illusione che non può funzionare perché le dirigenze di Lotta non capiscono le psicologie che muovono le giovani avanguardie dei vari paesi, le loro mentalità, i loro bisogni di strumenti adatti alle loro diverse situazioni. Le dirigenze di Lotta pensano sempre in modo meccanicistico e pensano di poter dirigere meccanicamente il mondo da Genova (seduti su comode poltrone, ripetendo la frase "insistete!"). Prima o poi però, si dovranno anche loro piegare alla dura realtà.  

Noi leninisti di Berlino affermiamo che per diffondere il leninismo all’estero bisogna prendersi le proprie dure e dolorose responsabilità. I militanti, gli attivisti leninisti solo con il proprio trasferimento all’estero e usando sul luogo poi i metodi organizzativi più idonei, giusti, i corretti contatti e i giusti giornali (bisogna studiarsi la situazione in ogni nazione) possono espandere il leninismo. Uno sforzo notevole, ma non certo impossibile.

 

Qui Berlino.

 

LA NECESSARIA SPERIMENTAZIONE PER LO SVILUPPO DEL LENINISMO.

 

Come detto, Lotta Comunista ha mandato degli attivisti qui a Berlino.

 

E non è per niente bello qui a Berlino vedere questi attivisti leninisti con posizioni serie, 

corrette, giuste (uguali alle nostre) girare a vuoto inconcludenti, sconsolati, perder tempo distribuendo volantini e un giornale incomprensibile (“ma non si capisce niente!” han esclamato un paio di miei attivisti tedeschi) che ovviamente nessuno legge, e che, oltre ad essere incomprensibile è anche completamente inadatto per la situazione tedesca. Dove invece come sottolineato, al di la di tante parole meccanicistiche, nella nuova situazione la sfida esige essere competenti, psicologici, e ben preparati se si vuole essere vincenti.   

 

Il movimento rivoluzionario internazionale ha bisogno, estremo bisogno (e di questo bisogna prenderne seriamente atto) che l’estesa organizzazione Lotta Comunista con le sue giuste e corrette posizioni di successo in Italia, trovi i sistemi più giusti e idonei per espandersi all’estero - e soprattutto sul suolo europeo - il più presto possibile e non si fossilizzi solo in Italia. E’ un fattore essenziale per la rivoluzione internazionale.  

Quindi li abbiamo invitati più volte qui a Berlino gli attivisti di Lotta – spiegando loro che il metodo da loro usato non funziona – li abbiamo esortati a collaborare con noi e sperimentare il nostro METODO DI LENIN. Metodo che loro non conoscono  e quindi non possono sapere se può funzionare o meno (e questo vale per tutto l’apparato del partito). Giusto da vederne la differenza e valutarne la validità - e magari con il loro aiuto si potrebbe prendere uno slancio notevole. Ma il rifiuto è sempre stato totale e netto. Naturalmente (purtroppo) su indicazione della dirigenza.  Andando a perdere così ulteriore tempo prezioso (… un peccato).  

 

Quindi anche qui a Berlino è facile prevedere come questi attivisti usando meccanicisticamente l’usuale sistema organizzativo italiano (come già avviene attualmente ad Atene e a Parigi, ecc.) gireranno a vuoto per anni, decenni senza poter concludere qualcosa. Con la conferma ancora una volta che su questi presupposti meccanicisti Lotta Comunista non avrà nessunissima possibilità purtroppo di portare le proprie notevoli giuste e corrette posizioni all’estero. Si perché, al di là delle enunciazioni retoriche di sviluppo del partito in Europa nelle conferenze e ai primi maggio, nei titoloni sul giornale e sui volantini, questo insuccesso è ormai fisso e chiaro (e sembra che solo i vertici di Lotta Comunista non se ne accorgano).

 

NON E’ BELLO VEDERE UN PARTITO, UN GRANDE PARTITO, NON CERCARE ALTRE SOLUZIONI A FRONTE  DEL PROPRIO INSUCCESSO.

 

Ma lasciamo come sempre ai compagni dei circoli riflettere su ciò e giudicare, tirarne le giuste conclusioni e muoversi nella giusta direzione.   

Sarebbe importante però che le dirigenze spiegassero bene ai militanti e agli attivisti, che, come detto, tanto si impegnano ogni giorno e si danno da fare (come noi) per la rivoluzione internazionale e quella europea, cosa succederà invece se la rivoluzione avverrà solo sul suolo italiano. Cosa aspetta loro un domani qualora la rivoluzione si limitasse solo all’Italia. E’ un presupposto scientifico essenziale per avere un’idea chiara di come si costituirà la situazione nel momento rivoluzionario.

Perché sarà proprio in questo momento sociale-economico catastrofico rivoluzionario, a rivoluzione avvenuta in Italia, che tutte le borghesie si concentreranno per attaccare ferocemente e violentemente soffocando e massacrando la rivoluzione in Italia. E che diventerà evidente in questa situazione di massima disperazione la grave responsabilità dei dirigenti di Lotta Comunista, che immensa e prepotentemente emergerà la responsabilità dei vertici del partito di non aver assolutamente cercato, prima, altre soluzioni per estendere lo sviluppo del partito sul continente europeo. …

[… e  non si dica poi che la cosa non è stata detta, discussa, scritta e ripetuta fino alla nausea…]

Da Berlino, la Redazione  e Claudio Piccoli

 

 

P.S.  L’IMPORTANZA DI UN GIORNALE COMPRENSIBILE.

Riguardante il nostro sito internet stiamo notando (dalle visualizzazioni e dalle mail che riceviamo) come vi sia un continuo e costante interesse da parte dai compagni dei circoli per il nostro giornale. Come l’attenzione verso i nostri articoli, argomenti e chiarificazioni sia forte.

Mantenendo salde le posizioni con una esposizione leggibile - come a suo tempo fatto da Lenin e i suoi bolscevichi - questa è una grande soddisfazione per noi, e una grande conferma contro chi sosteneva - e sostiene - che con questa impostazione di giornale ciò non sia possibile.

Ringraziamo i compagni dei circoli che ci scrivono, per i commenti, a volte anche critici, ma i più di apprezzamento, interessanti e talvolta anche costruttivi.  


 

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