Guerra capitalistica in Ucraina: DALLA PARTE DEI LAVORATORI UCRAINI E RUSSI, CONTRO TUTTI I CAPITALISTI CHE CAUSANO LE GUERRE

 

Con le guerre i lavoratori non hanno mai niente a che fare, questo è chiaro a tutti. Non è che un popolo improvvisamente impazzisce e decide di muovere guerra contro un altro popolo con il quale prima era amico. Questo assolutamente no, come correttamente afferma Lenin. La causa di una guerra va sempre ricercata nella competizione, nello scontro di interessi tra le fazioni capitaliste in concorrenza tra di loro per rubarsi a vicenda i mercati, vale a dire le nazioni. Fazioni di borghesia, cioè grandi complessi multinazionali, che controllando l’informazione e dirigendo i governi li portano nei disastri militari, trascinandovi le popolazioni coinvolte.

LE GUERRE. Di tutte le perversioni e ingiustizie che imperversano nella società capitalistica, le guerre sono senz’altro le peggiori. Dove i capitalisti qui mostrano tutta la loro brutalità, crudeltà, e l’assoluta mancanza di considerazione per l’essere umano. Dove senza nessun scrupolo, nel tra di loro scontro, non esitano a sacrificare migliaia, centinaia di migliaia o perfino milioni di persone pur di raggiungere i loro scopi di massimizzazione del profitto.

I MARXISTI. Nella barbaria delle guerre ci poniamo sempre a fianco dei lavoratori, ossia di TUTTI I LAVORATORI, coinvolti loro malgrado nella carneficina. Vale a dire che nell’attuale guerra in Ucraina siamo a fianco dei lavoratori ucraini che russi, come nella guerra in Libia siamo a fianco di tutti lavoratori libici, contro le fazioni libiche borghesi in guerra tra di loro che si contendono la nazione. E certamente siamo con i lavoratori cinesi, europei, americani, eritrei e tutti.

E’ l’unità di lotta dei proletari assieme, senza barriere e senza patria che può mettere fine alle barbarie delle guerre. Proletari russi, ucraini, europei, cinesi, arabi, africani, contro i propri capitalisti guerrafondai.

“IL NEMICO E’ IN CASA NOSTRA” afferma giustamente il rivoluzionario Karl Liebknecht nel 1915 . I CAPITALISTI DI CASA NOSTRA SONO IL NEMICO, è loro che dobbiamo combattere, non gli innocenti proletari di altre nazioni anch’essi sfruttati nella produzione.

Si, perché “la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi”. Vale a dire che i briganti capitalisti nella loro costante lotta per la spartizione 

del mondo non sono tra di loro solo in costante competizione economica  e finanziaria, ma quando questo non basta per trovare un accordo, anche l’uso delle armi è un mezzo per raggiungere gli scopi, anche se questo significa disastri inimmaginabili per le masse.

Leggi repressive in Ucraina e Russia. E’ in queste situazioni disastrose che spariscono le differenze tra nazioni “democratiche” o nazioni “autoritarie”. Perché contrariamente a quanto dichiarato dai sostenitori delle democrazie, è proprio nelle guerre che le borghesie mostrano la loro vera faccia dispotica imponendo brutalmente la propria dittatura, togliendo tutte le libertà democratiche, cosicchè i loro obiettivi con le armi vengano raggiunti. Infatti non solo in Russia vengono represse le proteste contro la guerra come ampiamente riportato dall’informazione di casa nostra, ma anche nella “democratica” Ucraina sta succedendo la stessa cosa, altrettanto repressiva: tutte le organizzazioni di sinistra contro la guerra sono state bandite e vengono brutalmente perseguitate. Questo però con la complicità del totale silenzio dei media.

Non c’è scelta: contro la dittatura della borghesia:  RIVOLUZIONE!


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