Elezioni regionali in Italia: ASTENSIONISMO REKORD DEL 60%

 

DOPO FRANCIA E GERMANIA ANCHE IN ITALIA L’ASTENSIONE

AL VOTO AUMENTA VERTIGINOSAMENTE

Ormai la si può definire una tendenza inarrestabile: l’aumento dell’astensionismo europeo al voto. Dopo Francia e Germania, adesso anche in Italia. Non va visto come una cosa anomala, temporanea o negativa, ma la presa di coscienza delle masse lavoratrici nel constatare che nell’attuale sistema capitalistico le elezioni ... 

.... non rappresentano i loro interessi, è una commedia che non ha niente a che fare con il risolvere i loro problemi quotidiani.

Una commedia dove la sceneggiatura prevede, da copione, che in campagna elettorale si prometta a più non posso, per poi dopo il voto venir invece aumentate le tasse, il lavoro precario si allarga, i prezzi volano e gli stipendi perdono potere d’acquisto, dove i ricchi diventano sempre più ricchi e non possono essere ne toccati ne tassati e loro si che aumentano i loro patrimoni. 

Tutte cose chiare, non inventate, reali e toccabili. Quindi è logico che con il passare dei decenni nelle sceneggiate elettorali, dove i politici non sanno più cosa inventarsi nel lusingare per carpire il voto degli elettori, per poi regolarmente non mantenere, le masse aprano gli occhi.

L’ANALISI  DEL FENOMENO ASTENSIONE.      

Dell’eclatante boom di astensioni in Italia - il 60% non ha votato. Mentre i partiti hanno fatto finta di niente (o forse non lo vogliono dimostrare), hanno ignorato palesemente l’accaduto come se il fatto non accadesse, chi sembra essersi scandalizzato del fatto sono stati solo alcuni commentatori privati e giornalisti. Questi però, che si reputano la crema dell’intelligenza, sembra non abbiano proprio capito le profonde ragioni del perché del fenomeno astensione. Per “La Stampa” testata dell’ex F IAT ora Gruppo Stellantis, il motivo dell’alta non partecipazione in questa tornata elettorale è perché “La sinistra non offre una alternativa” (14 febbraio 2023). Il giornale intende che le proposte dei partiti di sinistra non erano così attraenti per gli elettori, per cui molti non sono andati alle urne. Per “Il Fatto Quotidiano” giornale di intellettuali borghesi indipendenti di sinistra, la causa del boom di astensioni risiede nel “senso di lontananza che vivono i cittadini da chi si candida per le istituzioni” e questa discrepanza tra elettori e politici risiederebbe "… Per esempio dai sondaggi emerge che il 55-60% degli italiani è contrario all’invio di armi all’Ucraina, ma il 90% dei partiti è invece favorevole" (14 febbraio 2023). Quindi nessun accenno al 

contrasto esistente tra i problemi reali economico-sociali dei lavoratori e le promesse  elettorali poi regolarmente evase. Per “RAINEWS”, portale della tv di stato italiana, così viene interpretato l’enorme tasso di astensione:Il primo fattore sarebbe da ricercare nella divisione delle opposizioni sia in Lombardia che nel LazioIl secondo fattore: L'idea di fondo sembra essere quella per cui ‘le persone ormai pensano che il proprio voto non cambi le cose’, spiega Pregliasco [ricercatore dell’Università Studi Milano n.d.r.]. Quel che è certo - viene sottolineato - è che se la tendenza all'astensionismo prosegue, ‘salta una rotella del motore della democrazia’. E nessuna forza politica, in tal caso, avrebbe molto da festeggiare” (13 febbraio 2023).  Pregliasco quindi si avvicina al ganglio del problema, senza però specificare che se “le persone ormai pensano che il proprio voto non cambi le cose”  è proprio perché i politici eludono i problemi assillanti sociali: il lavoro precario, le masse di giovani sottopagati, la disoccupazione, i bassi salari, le pensioni, ecc. fondamentali invece per l’analisi marxista per capire. Nell’astensionismo Pregliasco vede invece un grosso problema: “salta una rotella del motore della democrazia”: intende un problema di tenuta sociale per la classe dominante capitalista.   

In tutti questi commenti nessuno rimarca però (o forse non lo si vuole rimarcare) che la tendenza all’aumento dell’astensionismo è un fattore europeo e che pertanto è in quest’ottica, come noi facciamo, che va analizzato.

La spontanea consapevolezza apre la strada, sempre, alla realtà. E le masse salariate con il passare del tempo non potranno altro che constatare la conferma e rafforzare questa loro intuizione di inutilità elettorale, e si renderanno sempre più conto che solo con il sacrificio delle dure lotte (e non con una semplice “crocetta” sul foglio elettorale) possono risolvere i loro problemi. E la Francia è già apripista su questa tendenza, dove su ogni problema sociale, correttamente, vengono condotte massive lotte a non finire.

Nell’analisi marxista le elezioni non sono solo una “farsa”, ma i politici, classificati come “tirapiedi” della minoranza capitalista, vengono posti tra i “nemici di classe”. E’ in questa tendenza che si muoverà il futuro.


Email

Visits

Social

Blog

Home