RICCHI SEMPRE PIU’ RICCHI ! Anche speculando cinicamente sul Covid e sulla guerra in Ucraina

 

I lavoratori devono scioperare duro per salvaguardare i loro stipendi e le loro pensioni e contro l’aumento delle tasse. Ma per i RICCHI la situazione si ribalta, loro DIVENTANO SENPRE PIU’ RICCHI senza tanti problemi.

E non è una cosa degli ultimi anni, ma questo si ripete decennio dopo decennio. Indipendentemente da crisi, catastrofi, disastri o problemi di vario tipo loro DIVENTANO SEMPRE PIU’ RICCHI. Un aumento sproporzionato della ricchezza che per loro per vivere non serve assolutamente a niente.    

E il paradosso è che questi esseri straricchi impediscono poi in tutti i modi, si adoperano con mille mezzi, contro lavoratori che difendono con lotte dure il loro tenore di vita, spesso anche molto basso, o che difendono le loro pensioni per garantirsi una vecchiaia non in miseria.

Una evidente società molto ingiusta questa, che non ha nessuna ragione di esistere. 

La perversione capitalistica è talmente smisurata e senza limiti che viene addirittura riportato che le aziende multinazionali approfittando della pandemia Covid e dello scombussolamento generale della guerra in Ucraina hanno cinicamente aumentato a dismisura i prezzi, così da speculare e lucrare per guadagnare ancora di più: una infamia nella tragedia.   

Creando una situazione inverosimile dove, oltre alla guerra e alla pandemia, aumentando i prezzi alle stelle nei vari paesi in tutto il mondo, hanno impoverito milioni di famiglie nel loro spesso già basso tenore di vita, soprattutto negli alimenti. Con prezzi che alla fonte erano aumentati del 30% sono stati portati al raddoppio. Un cinico, bestiale imbroglio capitalistico.

Tanto che molti specialisti hanno cominciato a dare un nome a questa disgustosa speculazione: “Gierflation”, ossia “inflazione dell’avidità”. 

parole … “questo [Gierflation] è quello che viene chiamato un fenomeno in cui le aziende aggiungono al prezzo finale più di quanto giustificherebbe l’aumento dei prezzi” (Tagesschau “Gewinne steigen in Deutschland besonders stark” - “I profitti in Germania aumentano particolarmente veloci”  - 11.07.2023).

NON ESISTONO “CAPITALISTI BUONI”. Per i capitalisti ciò che è fondamentale è solo il raggiungimento del profitto: cioè aumentare i già astronomici capitali e che i bilanci siano sempre in attivo al massimo. Anche se questo significa guerre, impoverire le masse, speculare sulle catastrofi naturali, speculare sulla fame della povera gente e mandare in rovina intere popolazioni. Per questi esseri, cioè per i capitalisti, tutto questo non ha nessuna importanza, fondamentale è la massimizzazione del profitto.

Tutto ciò viene confermato costantemente dalle continue  guerre che impestano il pianeta, dai disastri sociali, le speculazioni, le corruzioni, le devastazioni, le furibonde lotte per il potere e quant’altro.

Pensare a capitalisti “buoni” o capitalisti “cattivi” è utopia pura, ingenuità inaudita. Il capitalista (qualsiasi) investe dove vede solo il massimo guadagno, non per l’armonia e il benessere della società. Investe nel grano perché ne vede un profitto, non per altro, così come nell’automobile. Ma le stesse aziende investono altrettanto nei disboscamenti, el carbone, nelle armi e nelle guerre, perché anche qui ne vedono un profitto. Così come la corruzione e le speculazioni perseguono lo scopo della massimizzazione dei profitti.

La società capitalista non può esistere senza queste schifezze di truffe e porcherie. Chi pensa ad un capitalismo pacifico, armonioso e ordinato è un illuso sempliciotto, un enorme ingenuo.

L’umanità ha invece bisogno di un’altra società, in cui vivere e godere del benessere prodotto. Per raggiungerla c’è bisogno però, contro i capitalisti, di rivoluzioni. 

 

Mentre gli stipendi

reali calano…

“Secondo l'OCSE, l'accelerazione dell'inflazione dopo l'attacco russo all'Ucraina ha causato un calo dei salari reali in quasi tutti i 34 paesi membri presi in esame”

(Tagesschau “Gewinne steigen in Deutschland besonders stark”  11.07.2023)

 

 

L’aumento speculativo dei prezzi erode il potere d’acquisto dei salari. Di conseguenza tutte le categorie di lavoratori devono mobilitarsi per recuperare l’inflazione persa. Per cui partono scioperi, lotte, rivendicazioni, poichè i meschini ricchi imprenditori nonostante i forti guadagni speculativi rifiutano di dare ai lavoratori i recuperi salariali richiesti. Ed è qui, nella lotta, che entrano in azione i “collaboratori dei capitalisti”: partiti, governi, giornali, tv, tutti in sintonia a servizio del capitale per frenare, discreditare, disincentivare, i lavoratori in lotta.    

Nonostante sia chiaro che i sindacati dei lavoratori sono costretti a dure e lunghe battaglie per recuperare almeno in parte il potere d’acquisto eroso, partono ufficiali campagne denigratorie mediatiche, tv e giornalistiche, sostenute dai governi, non contro gli straricchi avidi capitalisti accumulanti inutile denaro che non vogliono mollare e si rifiutano di concedere i giusti recuperi salariali, ma contro chi produce ricchezza nel paese, cioè i lavoratori in lotta, costretti allo sciopero. Etichettati come “disfattisti”, “provocatori”, “irresponsabili”, cercando di arrivare addirittura alla limitazione dell diritto di sciopero. Lavoratori, cioè produttori, che lottano per le loro famiglie, per un decente tenore di vita, per non finire in miseria.   

 

… le tasse aumentano.

“Tra i 38 Stati membri, la Germania è al secondo posto tra i paesi industrializzati dell'OCSE dopo il Belgio in termini di imposte e contributi previdenziali sul reddito da lavoro. L'aliquota fiscale media per una coppia sposata con figli è del 40,8%. Solo in Belgio l'onere è più alto, al 45,5%. L'onere fiscale medio per tutti i paesi OCSE è del 29,4%”  (Tagesschau “Hohe Steuer- und Abgabenlast in Deutschland” 25.04.2023)   

 

 

Anche le alte tasse sugli stipendi è uno dei tormenti contro cui i salariati sono costretti costantemente a lottare. Imprenditori e banchieri, nonostante multimiliardari, cercano di non pagare il sociale, operando affinchè siano gli operai a pagare. Questo compito, per loro di pagare al minimo le tasse, gli straricchi lo demandano ai partiti, ai parlamenti, ai governi. Loro devono convincere i salariati che è giusto pagare il fisco, anche se molto alto. E il sistema è talmente contorto, ingiusto e sbagliato che, mentre i lavoratori sono costretti a pagare le tasse poichè vengono prelevate direttamente dagli stipendi, i miliardari non solo riescono a pagarne pochissime, ma con molti trucchi legislativi riescono facilmente anche abbondantemente ad evaderle. Così Wikipedia: “Secondo le stime dell'Istituto tedesco per la ricerca economica (DIW), la perdita di reddito dovuta all'elusione fiscale da parte delle aziende in Germania ammonta fino a 30 miliardi di euro all'anno”. Riteniamo che, in un confronto con l’evasione imprenditoriale di altri paesi, questa somma (30 miliardi) corrisponda molto al di sotto della realtà oggettiva.

In sintesi. Non possiamo altro che constatare che in questa iniqua società capitalistica per i lavoratori non vi sia scampo: vengono costantemente raggirati, ingannati, soggiogati, sia nei loro salari che politicamente, da partiti imbroglioni al servizio dei miliardari con cui contribuiscono per il potere.


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