NEL CAPITALISMO LE GUERRE SONO NORMALITA’ E NON FINISCONO MAI
Non finiscono mai perché è lo scontro affaristico tra capitalisti che si
trasforma poi in scontro militare.
Ancora un conflitto: dopo Ucraina, Libia, Jemen, Etiopia e molte altre, ora tra Israele e palestinesi. In altre parole: tra interessi capitalistici israeliani e interessi capitalistici palestinesi.
La disputa tra le due borghesie per i territori dura da molto e non si è mai fermata, ma sicuramente esistono anche altri interessi non ufficializzati che portano le due borghesie a scontrarsi di continuo. Di certo è, che il motivo dell’interminabile scontro non è sicuramente aumentare il benessere dei lavoratori.
A buttare benzina sul fuoco sembra essersi aggiunto oggi un nuovo elemento: alcuni influenti osservatori ritengono che la causa dell’attuale guerra sia L’AVVICINAMENTO TRA ISRAELE E ARABIA SAUDITA, quest’ultima sponsor ufficiale di Hamas, l’organizzazione palestinese estremista che ha il controllo e governa “La Striscia di Gaza”, la nazione dei palestinesi.
E’ sempre molto difficile individuare le vere cause di una guerra, ma in questo caso sembra essere proprio questo il motivo: la borghesia palestinese tenta di impedire con la guerra che il proprio sponsor, Arabia Saudita, trovi un’intesa con Israele, nemico giurato di Hamas.
Poichè i sauditi sostenendo apertamente i palestinesi di Hamas, lo scoppio della guerra dovrebbe far si che essi dovrebbero schierarsi a favore dei palestinesi contro Israele, con la conseguenza di incrinare, mandare in fumo l’operazione politica in atto di avvicinamento tra i due stati.
Cosa spinge Hamas a tutto questo? L’intesa Arabia Saudita-Israele comporterebbe per Hamas la perdita degli abbondanti flussi finanziari dei sauditi, poiché essi dopo l’accordo, non avrebbero più interesse a manovrare e armare i palestinesi contro Israele. In poche parole, ciò che muove i palestinesi è come sempre e solo una questione di soldi.
In questa guerra, proprio come in quelle precedenti, i fanatici palestinesi contro lo
strapotere militare israeliano non hanno alcuna possibilità di vincere. Hamas lo sa bene. L’obbiettivo però non è vincere, ma, come sopradetto, impedire l’intesa.
Il tutto al costo dell’ennesimo e inutile massacro. Vedremo se ci riusciranno. Presumibilmente no, visto gli enormi interessi che muovono la borghesia saudita in campo internazionale.
NIENTE A CHE FARE chiaramente CON GLI INTERESSI DEI LAVORATORI, anche se alcune organizzazioni di sinistra sbagliando sostengono i palestinesi.
Il conflitto va analizzato nella sua realtà capitalista con lucidità.
Noi marxisti ci schieriamo sempre contro i capitalisti di tutte le nazioni, siano israeliani o palestinesi, cinesi, russi o americani, responsabili di tutte le guerre. E siamo sempre a fianco dei lavoratori, siano palestinesi che israeliani, che nelle proprie nazioni lottano contro i propri capitalisti. Lavoratori che oppressi devono subire le disastrose conseguenze anche di questo ennesimo conflitto.
IL NEMICO SONO I CAPITALISTI, non genericamente “gli israeliani” come alcuni gruppi radicali di sinistra affermano, o “i palestinesi” come altri sostengono. Poiché le popolazioni in tutti i paesi, così come in Israele che in Palestina, sono suddivise in classi: la classe dominante sfruttatrice dei capitalisti causa delle guerre, contro l’altra classe oppressa: i lavoratori, che soggiogati subiscono le angherie dei dominanti.
La soluzione a questi continui disastri non può essere che una sola e la ribadiamo:
CONTRO LE GUERRE, RIVOLUZIONI!