
NELLE PIAZZE AD AIUTARE I POVERI ANZICHE’ LOTTARE CON L’INTERNAZIONALISMO CONTRO “IL NEMICO IN CASA NOSTRA!”
E’ CON LE LOTTE POLITICHE PUBBLICHE CHE IL PARTITO RACCOGLIE I SUOI ADERENTI, NON CON IL SOLIDARISMO BORGHESE DI AIUTO AI POVERI! ESSERE COMUNISTI NON SIGNIFICA AIUTARE IL PROSSIMO, COME ALCUNI ERRONEAMENTE PENSANO E DICONO, MA LOTTARE ATTIVAMENTE CONTRO LE CONTRADDIZIONI CAUSATE DAL CAPITALISMO. E’ COSI’ CHE SI CONQUISTANO NUOVI ATTIVISTI! |
E’ FONDAMENTALE AVERE UNA CHIARA IDEA DI CHE COSA SIA LA VERA LOTTA POLITICA COMUNISTA.
LOTTA COMUNISTA ANNI ’70. Quando negli anni ’70 sono entrato in Lotta Comunista i compagni più anziani mi spiegavano che “l’aiuto ai poveri” è una pratica borghese opportunista, interclassista, di collaborazione di classe. Usata prevalentemente dai preti per tamponare una delle tante falle causate dal perverso sistema capitalista. Collaborazione di casse che permetteva loro di reclutare attivisti con buoni risultati. Analisi che io condividevo pienamente.
Mi si spiegava inoltre che era routine da parte di partiti e movimenti ribelli di sinistra, che si definivano “marxisti”, “rivoluzionari”, per conquistare aderenti, servirsi di tattiche borghesi come la lotta ecologica contro l’inquinamento, l’Antifascismo, il Pacifismo, Femminismo, il sostegno ai Palestinesi, ecc. E come fosse sempre routine che tutti questi movimenti di sinistra definendosi “comunisti” nella loro attività riformista-opportunista o utopista, usassero grandi analisi marxiste, grandi concetti comunisti, altisonanti frasi rivoluzionarie.
Chi allora dirigeva Lotta Comunista rimarcava nelle riunioni, come fosse invece fondamentale per i rivoluzionari nella loro politica pratica attenersi rigorosamente e assolutamente alla teoria marxista, respingendo le politiche interclassiste e opportuniste borghesi in tutte le loro varianti, per procedere correttamente come i bolscevichi di Lenin e i rivoluzionari socialdemocratici tedeschi di Marx-Engels. Che nel loro espandersi con le lotte, si sono attenuti, hanno applicato ai propri attivisti e quadri una rigorosa e conseguente formazione marxista, unico modo per arrivare all’obbiettivo rivoluzionario. Altrimenti si sarebbe lavorato per il capitalismo.
Questa era Lotta Comunista negli anni ’70 e questa è stata la mia formazione politica.
LOTTA COMUNISTA OGGI. Ora Lotta Comunista ha intrapreso la politica del “Solidarismo” di “aiuto ai bisognosi”. Affermando che questo è politica marxista rivoluzionaria.

Ma … la domanda … aveva ragione Lotta Comunista negli anni ’70 o oggi che fa tutto il contrario?
E’ logico, corretta era l’analisi di Lotta Comunista negli anni ’70. Perché il “Solidarismo ai poveri” era ed è politica propriamente borghese. Qui si entra in campo pretesco opportunista. SI AIUTA IL CAPITALISMO. Ed è assolutamente sbagliato.
Perché se in teoria si predica il marxismo con grandi altisonanti analisi sul sistema, contro il capitalismo, contro l’imperialismo europeo, per la rivoluzione europea, ecc. e poi nella pratica si va ad “aiutare i poveri”, si agisce borghese. E com’è noto, è la pratica che conta, non la teoria, che sono solo parole.
Per cui Lotta Comunista per essere coerente nella sua politica anticapitalista non dovrebbe andare nelle piazze con il “Solidarismo”, che aiutando i poveri di fatto è un sostegno al perverso sistema capitalistico, ma protestare nelle piazze a contro il perfido sistema, contro le sue innumerevoli contraddizioni, esattamente come la stessa Lotta Comunista negli anni ’70 affermava. Una palese contraddizione.
Ma come mai una tale decisione, una tale abnorme trasformazione?
La motivazione data è che aspettando il momento rivoluzionario “questo porta attivisti”, “cresciamo compagni”!
Quindi oggi Lotta Comunista in netta contraddizione con quanto da essa affermato negli anni ’70, decide, pur di conquistare attivisti, di passare al borghese “Solidarismo”. Ma gli attivisti si possono conquistare anche con le lotte contro il capitalismo, proprio come fatto dai bolscevichi di Lenin e dai rivoluzionari tedeschi di Marx, dove nel loro espandersi con corrette lotte contro il contraddittorio sistema ovviamente non esiste traccia di “Solidarismo ai poveri”! Figuriamoci!
Perché allora oggi questa scellerata decisione? Con Lotta Comunista nella incongruente situazione dove “si parla bene, ma razzola male” (appunto come i preti).

Aiutare la borghesia con il “Solidarismo ai bisognosi”, è per il marxismo cosa aberrante, che mai un partito marxista nella storia si è mai sognato di pensare, figuriamoci di praticare. Doveva arrivare Lotta Comunista con la scusa di “crescere”, per introdurre una simile stupidaggine e farla passare per “marxismo”.
E’ evidente che chi oggi dirige Lotta Comunista è nella confusione politica più totale, ha perso l’orientamento politico rispetto a chi dirigeva negli anni ’70.
Perché L.C. in quegli anni ripeteva che se la crescita è certo importante, ancor più importante, fondamentale per un partito rivoluzionario è la qualità dei suoi attivisti, qualità e competenza, fondamentale per il domani quando si dovrà fare le rivoluzioni.
MILITANTI COSCIENTI. E mentre oggi in L.C. si parla di “volontari”, cioè “esecutori”, negli anni ’70 L.C. formava MILITANTI COSCIENTI. Dove si spiegava essere la QUALITA’ basilare per lo sviluppo di un partito rivoluzionario, che è da lì che bisogna partire. “E’ la QUALITA’ che porta alla QUANTITA’” si ripeteva. “Il nostro obiettivo è FORMARE AVANGUARDIE COMPETENTI, se oggi vogliamo estendere il partito e domani fare le rivoluzioni”. E si aggiungeva come non abbia senso avere sedi e conferenze piene di aderenti, ma incompetenti e superficiali, che senza arte ne parte, senza professionalità, eseguano “passivamente” ciò che chi dirige ordina. Nella lotta comunista vale il detto “MENO, MA CAPACI!”.
Formare QUADRI COSCIENTI era ed è perciò l’imperativo. Che dopo la teoria solo le dure lotte politiche sociali contro il sistema possono forgiare.
Naturalmente condividevo pienamente questa impostazione. Cosa che poi in seguito ho sempre mantenuto e perseguito.
Perché, se “aspettando il momento rivoluzionario” prioritario è, come dice oggi chi dirige Lotta Comunista, la QUANTITA’ e non la QUALITA’, cioè allargarsi, indifferentemente dal metodo usato per reclutare, anche se borghese, per avere sedi piene, tentando dopo la formazione, allora non solo il borghese “aiuto ai poveri”, ma anche qualsiasi altra tattica opportunista può essere valida, come l’Antifascismo, il Riformismo, il Parlamentarismo, il Femminismo, il sostegno ai “Palestinesi”, l’ecologia” ecc. Tutti metodi borghesi che possono portare di sicuro anche molta più gente “dell’aiuto ai poveri”.
Ma come detto il marxismo rigetta rigorosamente queste pratiche. Perché IL MILITANTE SI DEVE FORGIARE SULLA LOTTA CONTRO IL SISTEMA, LA PRATICA DEVE ESSERE SEMPRE CONSEGUENTE ALLA TEORIA.
Non può essere, il militante non può operare in un partito che fa grandi discorsi comunisti, grandi analisi marxiste contro il sistema, e poi lotti con metodi borghesi! Perché è in questa contraddizione che i militanti e i dirigenti si formano nella convinzione che il sistema è certo perverso e pieno di problematiche, ma che è combattendolo con “l’aiuto ai poveri” (nel caso di L.C.) o lottare per una “migliore democrazia” o “per il femminismo”, o “l’Antifascismo”, ecc. (nel caso dei diversi movimenti di sinistra opportunisti) che lo si può sconfiggere.
Quindi diventa logico vedere come, chi ha sempre operato con questi contraddittori metodi borghesi, poi nei momenti di crisi o rivoluzionari, continui ad agire con lo stesso metodo di sempre, come la storia dei partiti di sinistra opportunisti riformisti
traditori dimostra. Dove nei momenti rivoluzionari mentre a parole si criticava il sistema, nella pratica poi lo hanno sostenuto e difeso.
Quindi l’appello ai militanti e ai dirigenti di Lotta Comunista di abbandonare da subito questo perverso metodo pretesco “di solidarismo aiuto ai poveri”, e reclutare i propri aderenti coerentemente con le lotte come sempre fatto dai rivoluzionari, bolscevichi compresi.
Perché la prima comprova, conferma, di questa degenerazione opportunista è proprio ciò che sta accadendo oggi in Lotta Comunista, dove mentre contro la guerra e contro l’aumento epocale degli armamenti in tutto il mondo insorgono e si susseguono proteste e manifestazioni, Lotta Comunista non va in piazza a protestare contro, portando l’internazionalismo, “il nemico è in casa nostra”, ma è in piazza con il “solidarismo ai poverelli” cioè ad aiutare il capitalismo

(come i preti) ricevendo anche vistosi complimenti di numerose testate capitalistiche.
E’ più che evidente che non siamo più in campo marxista!
METODO CORRETTO. E’ proprio compito dei militanti, dei dirigenti, degli attivisti tutti, definire nella pratica quotidiana del disfattismo rivoluzionario una politica conseguente di lotte politiche, sistemi e metodi efficaci, non contraddittori ne borghesi, che permettano lo sviluppo del partito.

E’ ciò che stiamo facendo noi leninisti di “Der Kommunistische Kampf” qui a Berlino, dove abbiamo elaborato un metodo innovativo, efficace, totalmente sconosciuto a L. C, corretto, bolscevico,. studiato apposta per i paesi imperialisti, che, anche se tra mille difficoltà porta a più che soddisfacenti risultati (… se io qui a Berlino avessi adottato il tradizionale metodo di L.C., anch’io dopo 6 mesi avrei chiuso, come i numerosi gruppetti di Lotta che qui si sono succeduti – e che verranno). Metodo che mi ha permesso partendo completamente da solo, di formare un gruppetto, che si sta allargando sempre più. Escludendo categoricamente la fesseria borghese opportunista di “aiuto ai bisognosi” che ripudiamo come la peste.
DIMOSTRAZIONE PRATICA che E’ POSSIBILE SVILUPPARE IL PARTITO RIVOLUZIONARIO SE SI USANO METODI GIUSTI, CORRETTI”! Che non c’è bisogno di prostrarsi alla borghesia per espandersi, basta avere le idee chiare, essere competenti e agire coerentemente. Il lato triste della faccenda è però che Lotta Comunista, nonostante il nostro metodo innovativo sia efficace e funzioni molto bene, inspiegabilmente e senza senso lo rifiuti nettamente, persino di prenderlo in considerazione e sperimentarlo, insistendo nel continuare nel suo metodo, per poi ridursi a raccattare gente con il borghese “aiuto ai poveri”.
Anche Lutte Ouvriere nell’articolo “Lotta Comunista, una strana scienza del marxismo” del 11 gennaio 2025 è sbalordita della metamorfosi “SOLIDARISTA” ai poveri di Lotta Comunista definendola “strana”. Una “STRANEZZA” che, ma è chiaro, se i dirigenti di Lotta Comunista degli anni ’70 fossero qui non esiterebbero un secondo, non avrebbero alcun dubbio nel definirla con il suo vero nome: OPPORTUNISMO BORGHESE.
Sembra proprio che chi dirige oggi Lotta Comunista abbia perso del tutto l’orientamento politico! E’ chiaro che l’ incapacità rispetto a chi dirigeva il partito negli anni ’70 è stratosferica.
RENATO PASTORINO nel suo articolo del marzo 2025 scrive: “IMPEDIRE LA GUERRA SI PUO’ – Contro la guerra, Rivoluzione!”.

A parte il fatto che i bolscevichi non hanno IMPEDITO nessuna guerra, ma l’hanno FERMATA (bisogna sempre essere molto precisi su queste fondamentali cose), Renato ti volevamo chiedere: “come pensi di IMPEDIRE o FERMARE la guerra? Spiegaci: forse con il borghese “carrello della spesa”?
Scrivi che il partito tocca decine, centinaia di migliaia di persone nelle fabbriche, nelle famiglie, nei quartieri, alle quali vengono spiegate le perverse e catastrofiche contraddizioni del capitalismo. Questo è ottimo. Ma poi nella pratica come pensi (o pensate) di passare all’azione per “IMPEDIRE” la guerra? Visto che invece di educare i militanti contro il capitalismo con le lotte del quotidiano “disfattismo rivoluzionario” siete concentrati ad educare, addestrare politicamente gli attivisti all’altruismo, al solidarismo, al far del bene e aiutare i poveri, è con “la spesa solidale” che agirete? Forse con la “RIVOLUZIONE SOLIDALE”?

Il fatto che mentre in tutto il mondo insorgono proteste continue e manifestazioni contro l’aumento epocale degli armamenti e contro le guerre, voi invece di aderire con proteste di piazza portando l’Internazionalismo, nelle piazze organizzate il “solidarismo ai poveri”, E’ MOLTO GRAVE!
QUANTI ATTIVISTI IN PIU’ POTRESTE CONQUISTARE SE VOI LOTTASTE COERENTEMENTE PER L’INTERNAZIONALISMO CONTRO IL CAPITALISMO, CONTRO LA GUERRA, CONTRO GLI ARMAMENTI, CONTRO “IL NEMICO IN CASA NOSTRA” ? Sicuramente molti, molti di più che "andare ad aiutare i poveri"!
E poi a seguito, sempre fondamentale per il marxismo: visto che siete “marxisti” “rivoluzionari”, i “volontari” di Lotta Comunista conoscono la DURA LOTTA del “DISFATTISMO RIVOLUZIONARIO” basilare nella politica marxista per arrivare

alle rivoluzioni, usata dai bolscevichi e dai rivoluzionari tedeschi di Marx? Ne hanno mai (per caso) sentito parlare? Non gliel’avete mai spiegato?
Per es. se voi oggi foste, come nelle conferenze dite, in Ucraina dove esiste una situazione rivoluzionaria (con milioni di giovani che rifiutando la guerra scappano), come agireste per arrivare alla rivoluzione? I vostri “volontari solidaristi” saprebbero marxisticamente coerentemente con l’Internazionalismo come procedere?
Andrebbero a protestare nelle piazze contro la guerra dove “il nemico è in casa nostra”, o continuerebbero ad agire nelle piazze con il “Solidarismo” di aiuto ai poveri, come sono stati educati e come attualmente nella situazione del “riarmo epocale” nelle piazze incredibilmente fate? (dove la vostra presenza ufficiale del “nemico è in casa nostra” è totalmente assente) o scapperebbero?
Spiegaci Renato: nella pratica come pensi di “IMPEDIRE” le guerre (che poi a parole “fermare le guerre” è quello che dicono tutti – anche il Papa) e FARE le rivoluzioni con i tuoi “volontari solidaristi”? Ne hai una pallida idea, hai valutato bene prima di portare Lotta Comunista al disastro?
Claudio Piccoli
attivista di Lotta Comunista per 40 anni
e ora attivo a Berlino
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Ps. … mi viene riportato che Lotta Comunista “nell’aiuto ai poveri” della “spesa solidale” sta applicando il “Soccorso Operaio Internazionale”, uno dei paragrafi istituiti dalla III Internazionale di Lenin.
Non è esatto, perché il “Soccorso Operaio Internazionale” era stato istituito dall’Internazionale con il preciso scopo di aiutare gli operai in difficoltà dovuto alle persecuzioni politiche, ai licenziamenti, agli scioperi e così via, cioè "Solidarismo di Classe". Non certo nel senso generico di “aiuto ai poveri" indistintamente come oggi L:C. lo interpreta e lo applica, sia agli immigrati che agli italiani poveri. Per cui ciò che L.C. oggi fa non ha assolutamente nulla a che fare con il “Soccorso Operaio Internazionale”.
Essere antirazzisti non significa aiutare gli immigrati con i "pacchi Spesa" o con "la carità", ma significa assieme a loro combattere duramente contro il perverso sistema capitalistico per una società superiore dove anche la piaga del "razzismo" possa finalmente scomparire. Questo è il VERO ANTIRAZZISMO! Chi dirige Lotta Comunista dovrebbe saperlo molto bene!
Perché se l’attuale “solidarismo" con "opere caritatevoli” fosse veramente il vero “Soccorso Operaio Internazionale” della III Internazionale, e così giusto e importante per lo sviluppo dei partiti rivoluzionari , come L.C. oggi lo interpreta, allora si pongono 2 domande:
Primo: non si capisce come mai nei molti decenni di vita della stessa LC e nei 40 anni di mia intensa attività in LC di “aiuto ai poveri” non ci sia mai stato il minimo accenno.
Secondo: come mai nell’attività dei partiti aderenti alla III Internazionale non via sia la minima traccia di “opere di carità”, ma come “Soccorso Operaio Internazionale” vi troviamo invece il "Solidarismo" di un costante aiuto agli scioperanti, agli operai licenziati e perseguitati, cioè "Solidarismo di Classe" correttamente ed esattamente il motivo per cui il “Soccorso Operaio Internazionale” è stato istituito.
Se "la spesa solidale" fosse così importante e fondamentale per lo sviluppo del partito rivoluzionario, allora ancora la domanda: come mai nelle Opere di Cervetto e nei molti testi di Parodi non esiste cenno di “Solidarismo operaio” inteso come “opere caritatevoli”, come pratica politica (e gli immigrati poveri esistevano molti anche ai loro tempi) mentre invece come “Solidarismo Operaio” LC allora organizzava collette di aiuto agli operai in sciopero e nelle riunioni si ribadiva il concetto di “aiuto ai bisognosi” come pratica opportunista usata dai preti per tamponare una delle tante falle che il perverso sistema produce?
E mentre nell’intensa attività dei partiti dell’ Internazionale Comunista del “Solidarismo”, come detto, di “aiuto ai poveri” non ne esiste traccia (mentre anche a quei tempi gli immigrati e operai poveri erano numerosissimi) i partiti erano invece concentrati nelle numerose lotte contro il perverso sistema e contro le guerre (basta solo informarsi).
E' CON LE DURE LOTTE CHE I BOLSCEVICHI HANNO SVILUPPATO IL PARTITO per arrivare alla società superiore! Sistematiche lotte contro il malvagio sistema che oggi in LC mancano del tutto. E' in questo senso che noi come leninisti portiamo il nostro contributo di critica costruttiva a Lotta Comunista per lo sviluppo del partito leninista a livello europeo.