L’EUROPA POTENZA “FORTE” CHE FRAU MERKEL VORREBBE

 

IN UN’INTERVISTA ALLA “F.A.Z.” LA CONCELLIERA SPIEGA COME VORREBBE LA “SUA“ EUROPA.

 

L’Europa deve essere in grado di agire“, questa è la frase più volte ripetuta dalla cancelliera nel lungo colloquio con il reporter del giornale “Frankfurter Allgemeine“. E sottolinea che sono proprio i concorrenti Cina e USA che stanno obbligando i paesi europei a trovare una posizione unitaria comune, così da “essere in grado di agire come potenza unita sulla scena mondiale. 

Spiega la cancelliera: “Ci troviamo di fronte a problemi globali, perché l’intero ordine mondiale si sta trasformando. Viviamo un momento dove il mondo da bipolare per via della guerra fredda, diventa multipolare. L’America è e rimane una super potenza … [ma] non solo l’America mette sotto pressione l’Europa. … La Cina diventa sempre più forte economicamente e aumenta la sua influenza globale. Questo significa per noi europei che di nuovo dobbiamo definire  il nostro posto nel tessuto globale, che noi come insieme di operatori dobbiamo inserirci come attore globale”. In poche parole: “le persone dell’Unione Europea devono prendere il mano il loro destino”.

Quindi frau Merkel passa ad elencare quali sono le misure che devono servire a rafforzare l’attuale debole Europa in modo che “possa essere presa sul serio sulla scena mondiale dalle altre potenze concorrenti.  

Innanzitutto per il capo del governo tedesco, l’Unione Europea ha bisogno di un “Fondo valutario autonomo”. Ecco come esplicita la cosa la cancelliera: “Gli attuali strumenti non sono sufficienti, perciò abbiamo bisogno dell’unione delle Banche e del Capitale. Vogliamo costituire anche una parte indipendente del Fondo Monetario Internazionale [IWF]” che “deve diventare un Fondo Monetario Europeo, un EWF”. In altre parole, le banche e i capitali europei si devono unire e costituire un proprio grande fondo finanziario europeo (EWF) autonomo, da usare (come chiarisce in seguito la cancelliera) per le situazioni straordinarie di crisi, senza, si intende, doverne sottostare per l’utilizzo al beneplacito americano, com’è attualmente con il Fondo Monetario Internazionale.  

Poi passa al secondo punto fondamentale per l’Europa: l’esercito europeo. “Vedo positiva la proposta del presidente Macron per una iniziativa di intervento [di costituzione di esercito europeo- n.d.r.]. Un tale Reparto di Intervento con una cultura strategica militare comune, deve corrispondere ad una struttura di cooperazione per una politica di difesa. La cooperazione europea nell’ambito della difesa è molto importante”. Intervistata Frau Merkel entra addirittura nei dettagli di come il futuro esercito di intervento europeo dovrebbe conformarsi: “Dobbiamo arrivare ad una situazione dove, 

dalle attuali 180 sistemi di armi esistenti in Europa una accanto all’altra, si arrivi a come sono adesso gli Stati Uniti che hanno solo 30 sistemi di armamenti”. Infine la cancelliera ribadisce con decisione: “Nel futuro noi dovremo, e reagiremo alle sfide [militari - n.d.r.] che ci si porranno”. Cioè dove sarà necessario, l’Europa muoverà guerra. 

Si noti come in tutta l’intervista non esisti alcun accenno, nessun riferimento ai problemi delle masse lavoratrici. Nel lungo colloquio non una parola sulle numerose problematiche che affliggono le famiglie, i giovani, i pensionati.

La cancelliera fa capire chiaramente che quando parla di “Europa” intende assolutamente solo gli interessi delle banche, dell’imprenditoria, della finanza, delle imprese europee. Che lei è a disposizione per i loro problemi, i loro bisogni. Banche e imprese che appunto, strette dalla concorrenza delle multinazionali americane, ma soprattutto dalle emergenti cinesi, hanno bisogno, per continuare ad essere “produttive” (di guadagni), di stringersi sempre più in un fronte comune unico continentale. Anche se non viene mai detto apertamente, è proprio questo il senso che tutti i politici e gli economisti sottintendono quando parlano di “Europa”, di voler unire l’Europa, rafforzare l’Europa,.  

Quello che noi con forza vogliamo ribadire invece, è che questo è il vero motivo per cui “l’Unione Europea” nel lontano 1957 è stata fondata. Non certo per sostenere il benessere dei lavoratori e dei giovani. E possiamo senz’altro constatare che anche la cancelliera Merkel implicitamente conferma quanto gli analisti marxisti da sempre sostengono: l’Unione Europea impone solo l’interesse del capitale europeo.

Esistono poi movimenti, partiti critici dell’Europa, che vorrebbero “un’altra Europa” più vicina alla gente, più democratica, meno austera, e non L’Europa dei banchieri, della finanza. Queste in verità, sono le stesse critiche che venivano mosse alla Comunità Europea già al suo primo sorgere.

Per noi, un’Europa così (più vicina ai bisogni) nel mondo capitalistico non è possibile. Perché la società capitalistica segue gli interessi degli industriali, è manovrata dai capitalisti stessi, i quali, come con realtà afferma Marx, attraverso i governi impongono alla società le loro leggi, i loro interessi, i loro organismi, e non è modificabile dal basso.  Il sistema capitalistico si può solo (come realisticamente ancora Marx afferma) abbattere, e solo dopo si può costituire un’altra società, senza i problemi e le contraddizioni che sono nella natura del capitalismo del profitto. 

E la grande borghesia chiama tutti i governi e tutti i partiti a difendere gli interessi delle grandi banche e imprese, come la cancelliera chiaramente ribadisce. Sono chiamati con impegno a difendere il sistema e svolgere con responsabilità il loro ruolo sociale borghese.    

 

Tutto il resto per la classe dominante del capitale non ha nessunissima importanza. 


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