LA VIOLENZA INFINITA DEL SISTEMA CAPITALISTICO: LE GUERRE

 

I CAPITALISTI NON POSSONO VIVERE SENZA LE GUERRE!

 

I SANGUINOSI CONFLITTI ARMATI PARTE NORMALE DELLA POLITICA CAPITALISTA. QUESTO E’ IL MOTIVO PER CUI LA SOCIETA’ CAPITALISTA NE E’ SEMPRE PIENA

I capitalisti non ripudiano le guerre. Assolutamente no.

 

Per i capitalisti le guerre sono uno dei mezzi per raggiungere i loro scopi. Nella lotta di espansione tra capitalisti per la conquista dei mercati, quando i mezzi diplomatici non bastano più, lo scontro armato, nella logica degli affaristi capitalisti, diventa un elemento del tutto normale, necessario, per abbattere la concorrenza. Nella logica capitalistica gli affari devono sempre avere la precedenza, se necessario anche con la guerra. 

Il carattere espansivo guerrafondaio dei borghesi non è stato solo visto e affermato da Marx e dai grandi rivoluzionari, ma espresso chiaramente anche dal generale prussiano Clausewitz. Il quale nella sua esperienza militare pratica aveva osservato come “la guerra fosse la continuazione della politica con altri mezzi”. 

Quindi per i capitalisti non esiste nessun problema provocare e condurre una guerra al fine di espandere gli affari. Il problema per loro invece è convincere la propria popolazione proletaria, che con corrotti affari e con le nefaste guerre nulla ha che fare, che l’aberrante guerra in certi casi diventa giusta, necessaria, e che quindi bisogna sostenerla, bisogna attivarsi per abbattere il nemico.

Ed è quando i capitalisti vogliono far scoppiare una guerra, che attivano i politici e socialmedia di trovare un pretesto, un motivo plausibile, per convincere i lavoratori, cosicchè la massa della popolazione veda nel “nemico” (il concorrente) un grosso pericolo e aderisca al sostegno della repellente e sanguinosa guerra borghese.

Ed è qui, nella fase antecedente e durante una guerra all’estero che i media capitalisti di ogni nazione per coinvolgere le proprie masse lavoratrici nel conflitto mostrano foto, reportage sulla nazione “nemica”,

 di ingiustizie e violenze che la accadono (che nel capitalismo non mancano mai) mostrano filmati di scene cruente che avvengono nel paese contro cui muovere guerra, creando in questo modo l’immagine di un nemico malvagio, nel quale dirigenti despoti-esaltati (che invece nel loro paese vengono ritenuti eroi) sono talmente cattivi e pericolosi per cui è necessario combatterli per eliminarli (… se si osserva, esattamente come viene mostrato nei film).

Nel gioco capitalistico quindi è compito della stampa e delle tv borghesi mostrare le disfunzioni, la ferocia del fronte “nemico” (e tenere però ben nascoste le proprie).

Quindi il sistema capitalistico, come ben analizzato e evidenziato da Marx, non produce solo momenti di relativo benessere, è invece un meccanismo perverso pieno di contraddizioni, ingiustizie, disfunzioni, tra cui le mostruosità delle guerre.

 

Si può senz’altro affermare che I CAPITALISTI VIVONO NELLA VIOLENZA:

 

-          - nella violenza per battere la concorrenza degli altri capitalisti,

-          - nella violenza quotidiana come minoranza per tener sottomesse le masse                         proletarie,

-         - nella violenza della fabbrica per sfruttare i lavoratori dipendenti,

-         -  nella violenza delle crisi economiche e sociali,

-         - nella violenza delle guerre per abbattere i concorrenti e conquistare nuovi mercati,

-          - nella violenza per reprimere i moti rivoluzionari dei proletari.

 

IN SINTESI si può senz’altro ribadire che il sistema capitalismo è un sistema BASATO ESSENZIALMENTE SULLA VIOLENZA, contro cui i rivoluzionari marxisti contrappongono la società senza più profitto, ne concorrenza, ne classi. Una società dove la suddivisione dei beni prodotti offre invece una tranquilla, superiore, e storicamente società comunitaria da venire.


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