BIDEN O TRUMP? ENTRAMBI PERSEGUONO GLI INTERESSI DELL’IMPERIALISMO AMERICANO

 

AVER CHIARO GLI INTERESSI CAPITALISTICI IN GIOCO

 

LO SCONTRO TRA I DUE CONTENDENTI NON E’ SUGLI INTERESSI DEI LAVORATORI, MA COME SEMPRE (e come risalta “WELT”) QUALE POLITICA DEVONO PERSEGUIRE PER FAVORIRE GLI INTERESSI DEI GRANDI CAPITALISTI AMERICANI

 

Come da sempre affermiamo, non esistono presidenti o governi capitalistici “migliori” o “peggiori”. Tutti sono al servizio dei ricchi capitalisti.  Certamente usano tattiche e metodi diversi nel loro operato. Ma, in altre parole, ogni governo, ogni presidente ha un suo metodo, un suo proprio criterio per convincere i lavoratori sfruttati affinché stiano calmi, ed accettino il sistema borghese strapieno di contraddizioni e porcherie.

Facciamo degli esempi riguardanti l’operatività dei vari presidenti americani “bravi” o “cattivi” in rapporto alle guerre condotte dall’America.

 

-          Trump: nel concetto collettivo viene considerato un “cattivo”, perché ha imposto duri dazi alla Cina, minaccia di imporli anche all’Europa e ha introdotto due sanzioni contro l’Iran, Russia e vuole destabilizzare il Venezuela.

-          Ma del presidente Obama, considerato invece il “buono”, forse non tutti hanno presente che ha fomentato, finanziato e poi armato la guerra civile in Siria nel 2011 finchè poi non è esplosa, con l’intenzione di abbattere il regime di Assad, appartenente allo schieramento capitalista Russia-Cina opposto agli americani e agli occidentali.

-          E’ invece poi a tutti noto che il “cattivo” presidente George Bush (figlio) ha iniziato nel 2001 prima la guerra in Afghanistan, e poi nel 2003  quella in Iraq.    

-          Ma meno noto è che il presidente “buono”  Bill Clinton nel 1993 ha inviato truppe americane nella guerra in Somalia che dopo essere state massacrate sono state ritirate. Che nel 1998 ha mandato gli aerei a bombardare la Jugoslavia e che sempre nel 1998 ha intrapreso la guerra del Kosovo.

-          Riguardante il “cattivo” presidente George Bush (padre) tutti sanno invece che è responsabile della “prima guerra irachena” del 1990 facendo invadere l’Iraq dalle truppe USA, e che prima nel 1989 aveva fatto invadere lo stato centroamericano di Panama, conquistandolo. 

 

… e così  si potrebbe andare avanti all’infinito con gli altri presidenti americani Reagan, Carter, ecc.

 

E’ quindi evidente: non esiste nessuna differenza tra presidenti definiti “buoni” o altri chiamati “cattivi”. Tutti hanno fatto (e fanno) le stesse cose, anche se nell’immaginario collettivo e dalla stampa vengono dipinti come “diversi” tra di loro. Nel loro comportamento è chiaro, cambia solo la casacca di partito a cui appartengono. Nel caso dell’espansionismo, tutti hanno condotto guerre, facendo uccidere e massacrare migliaia, centinaia di migliaia di persone. Ma qual è lo scopo? Non certo sviluppare civilmente l’umanità. E non certo per i lavoratori  (che non hanno patria). 

Ma sempre con l’obbiettivo di favorire l’interesse dei guadagni dei grandi capitalisti.

Il definirsi di “destra” o di “sinistra”, repubblicani” o “democratici”, “conservatori” o “progressisti”, “cattivi” o “buoni” è solo un trucco, un inganno borghese. E’ un trucco che tutti i partiti in tutte le nazioni usano per confondere i lavoratori, per imbrogliarli e distoglierli dai loro veri problemi e interessi.

 

Anche dal punto di vista della difesa del tenore di vita in USA per le masse lavoratrici non esiste e non si nota alcuna differenza tra le Amministrazioni americane condotte da presidenti “progressisti” o “conservatori”, “buoni” o “cattivi”, “democratici” o “repubblicani”. Nel susseguirsi delle varie Amministrazioni, dei vari presidenti, i lavoratori hanno sempre dovuto lottare e scioperare duramente e con determinazione se hanno voluto mantenere un certo livello di vita dignitoso.  

 

Venendo ai giorni nostri, riguardante la “diversità” politica condotta dalle due ultime amministrazioni: Obama e Trump, vogliamo segnalare: la tattica di Obama (adesso riproposta anche da Joe Biden - come soprariportato da “WELT”) di creare grandi aggregazioni internazionali (Ttip, TPP, NAFTA ) o la politica di Trump di attacco diretto ai concorrenti con l’introduzione di dazi o inasprimento di sanzioni: entrambe le politiche Obama-Trump hanno lo stesso scopo di perseguire l’identico obiettivo: tentare di isolare le rivali emergenti Cina e Russia e i loro alleati (Iran, Siria, Venezuela, ecc) così da favorire, come detto, gli interessi dei capitalisti e banchieri americani sul mercato internazionale.

 

Riguardo poi la riforma sanitaria introdotta dalla precedente Amministrazione Obama e smantellata adesso  da Trump, è da precisare che Obama l’aveva introdotta per esaudire la richiesta pressante espressa da decenni da alcuni grandi gruppi industrial-bancari Usa, con lo scopo di tener calme le tensioni sociali di equilibrio capitalista nella grande società statunitense.

Non lasciarsi mai quindi ingannare dalle facili parole, ma guardare sempre alla sostanza.


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